Secondo uno studio condotto da Paul Fennell con i colleghi dell’Imperial College di Londra e pubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista Joule, dal momento che con la calcinazione è inevitabile che si generi CO2, l’approccio più efficace per decarbonizzare l’industria del cemento sarebbe la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica prima che sia immessa nell’atmosfera. Si potrebbe conservare l’anidride carbonica nel sottosuolo oppure usarla in altri settori industriali, per esempio per produrre carburanti sintetici. Ma si potrebbe anche iniettarla nel calcestruzzo quando viene miscelato con l’acqua per favorire le reazioni chimiche che provocano l’indurimento del cemento (polimerizzazione). La CO2 ha un effetto simile, e si ferma allo stadio di carbonato di calcio.

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